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La Bulgaria fu uno degli ultimi stati a nascere dalla dissoluzione dei domini ottomani sul continente europeo. Il suo destino fu fin dall'inizio segnato da un lato dal perseguimento di "giusti" confini entro i quali riunire genti e territori ritenuti, a torto o a ragione, bulgari, dall'altro dalla necessità di adeguarsi ai livelli di sviluppo europei occidentali. Durante i primi sessant'anni di vita indipendente del paese, i programmi irredentisti dei gruppi dirigenti trascinarono la Bulgaria in ripetute avventure militari disastrose, ritardandone la modernizzazione e creando una profonda frattura tra le poche città e le campagne abbandonate all'arretratezza e alla miseria. L'occupazione sovietica favorì l'avvento di un regime comunista che stroncò i vecchi gruppi dirigenti e applicò il modello economico e politico staliniano. Con la caduta del regime, la Bulgaria è precipitata in una situazione economica disastrata nella quale abili politicanti, malavita organizzata, corruzione diffusa hanno prosperato, deludendo le aspettative dei cittadini, che si ritraggono progressivamente dall'impegno politico nonostante il tanto auspicato ingresso del paese nell'Unione Europea.